ARTHUR SHOPENHAUER
DOLORE, PIACERE E NOIA. Dire che l'essere è Volontà equivale a dire, che l'essere è costituitivamente dolore. Infatti, volere significa desiderare, e desiderare significa trovarsi in uno stato di tensione e mancanza, che nessun appagamento può colmare. Tant'è che "per un desiderio che venga appagato, ne rimangono almeno dieci insoddisfatti". Del resto, una soddisfazione che plachi temporaneamente i desideri precipita l'uomo in una situazione altrettanto negativa, che è quella della noia. O il dolore o la noia: ecco il destino dell'uomo. L'esistenza del piacere non contraddice affatto questa verità. Infatti, ciò che gli uomini chiamano piacere è nient'altro che una cessazione momentanea dal dolore, ossia lo scarico da uno stato preesistente di tensione. Momento cui succedono inevitabilmente nuovi desideri (e quindi nuovi dolori) oppure la noia. Da ciò il pessimismo. NON V'E' ROSA SENZA SPINE, MA VI SONO PARECCHIE SPINE SENZA ROSE!
NESSUN OGGETTO DEL VOLERE, UNA VOLTA CONSEGUITO, PUò DARE APPAGAMENTO DUREVOLE... BENSì RASSOMIGLIA SOLTANTO ALL'ELEMOSINA, LA QUALE GETTATA AL MENDICO PROLUNGA OGGI LA SUA VITA PER CONTINUARE DOMANI IL SUO TORMENTO.
IL "VELO DI MAYA".
"E' Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi nè che esista, nè che non esista; perchè ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra che egli prende per un serpente". MILIARDI DI ESSERI (VEGETALI, ANIMALI, UMANI) NON VIVONO CHE PER VIVERE E CONTINUARE A VIVERE. E' QUESTA SECONDO SCHOPENHAUER, L'UNICA CRUDELE REALTà SUL MONDO.
LA VITA UMANA E' COME UN PENDOLO CHE OSCILLA INCESSANTEMENTE FRA IL DOLORE E LA NOIA, PASSANDO ATTRAVERSO L'INTERVALLO FUGACE, E PER DI PIU' ILLUSORIO, DEL PIACERE E DELLA GIOIA.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home